Programma


GESTIONE DELLA POLITICA

  • Riduzione degli stipendi dei consiglieri a 5000 €/mese più rimborsi auto per sole attività istituzionali (-2,5 mln € l’anno). Azzerare le auto blu.
  • Eliminare i vitalizi retroattivamente (-7,5 mln € l’anno)
  • Mettere un tetto agli stipendi dei manager regionali a 8- 10 mila € al mese)
  • introduzione dei referendum abrogativi e deliberativi, nonché finanziari per spese sopra 10 milioni di euro, senza quorum, possibilmente con voto online per ridurre i costi delle votazioni
  • Creazione di una piattaforma regionale di partecipazione socio-politica, con cui poter controllare e adiuvare le attività dei consiglieri regionali, ridurre la burocrazia per una serie di adempimenti regionali (es. pagamento bollo auto, controllo addizionali regionali irpef e irap, informazioni su esenzioni sanitarie e pagamento ticket)
  • Introduzione del responsabile anti-corruzione in Giunta ex dlgs 33/2013, con apertura totale al pubblico delle delibere di Giunta e determine dirigenziali, comprensivo di libero accesso al software in uso alla Giunta per il controllo della spesa pubblica
  • Apertura immediata di un tavolo con la Corte dei Conti, le procure della Repubblica piemontesi e le Direzioni Investigative Antimafia per tenere sotto controllo la spesa pubblica a livello regionale e a livello di ASL e scegliere insieme i responsabili delle stazioni appaltanti regionali (SCR), di FinPiemonte e delle ASL (provveditori) con rotazione annuale.
  • Nomine in qualunque ente di competenza regionale non più per tessera di partito, ma solo per competenze, valutate tramite bando
  • Creazione di una piattaforma regionale dei dipendenti regionali e delle ASR per denunce anonime sul modello di wikileaks in filo diretto con le Procure penali e contabili

BILANCIO

  • Stop a bilanci previsionali di fantasia con entrate irrealizzabili (titolo IV in particolare, cioè vendite di patrimonio immobiliare), stop ad accensione di nuovi mutui (titolo V) se non per opere pubbliche con un sicuro rientro. Impegni in uscita complessivi inizialmente sotto i 10,4 miliardi di € che rappresentano le entrate storiche degli ultimi anni. Obbligo di DPEFR annuale.
  • Chiusura analisi situazione residui attivi e passivi, per comprendere l’entità del fondo da mettere a garanzia
  • Creazione di una moneta complementare pubblica che vada ad anticipare i pagamenti in euro, in modo da evitare gli effetti negativi dei ritardi di pagamento della PA verso i propri fornitori, con possibilità di estensione verso le altre PA regionali.
  • Compensazione aliquote addizionali Irpef Regionali alle prime due fasce di reddito con vincolo di spesa sul territorio.
  • Prosecuzione della vertenza sui derivati con tentativo di rivalsa verso i sottoscrittori

LAVORO, ATTIVITA’ PRODUTTIVE E FORMAZIONE PROFESSIONALE

  • Introduzione del Reddito Minimo Garantito, partendo dai 10 mln € risparmiati dai costi della politica, garantendo da subito 420 € al mese a 2000 piemontesi senza alcun reddito. Estensione progressiva con subentro di un fido regionale a sfratti e pignoramenti.
  • Razionalizzazione della struttura organizzativa e gestionale dei Centri per l’Impiego,mettendoli in rete anche a livello sovraprovinciale.
  • Snellimento burocratico e sviluppo dell’imprenditorialità: la Regione Piemonte come personal trainer per le start up innovative per raccogliere, sviluppare e promuovere le idee  imprenditoriali più innovative e sostenibili es. green jobs e green economy.
  • Difesa della capacità produttiva e dei posti di lavoro del sistema economico piemontese con i  fondi europei attraverso lo sviluppo programmato di una filiera alternativa e complementare ai distretti piemontesi in crisi (ad es la mobilità elettrica per il torinese, i tessuti alternativi per il biellese…), il contrasto alla delocalizzazione e l’incentivo a nuovi contratti di insediamento di PMI.
  • Sostegno al lavoro, ai lavoratori ed alle piccole e medie imprese in crisi sostenendo l’adozione nelle aziende dei contratti di solidarietà e della "staffetta generazionale".
  • Creazione di una "vetrina" on line regionale e del marchio del Made in Piemonte per il sostegno all’export e ai consumi interni a "km 0" dove tutte le attività professionali, imprenditoriali, commerciali, turistiche, artigianali potranno avere la massima visibilità.
  • Messa in rete delle PMI piemontesi con la realizzazione di un meccanismo di compensazione/baratto multilaterale tra debiti/crediti sia tra PMI e PA che tra PMI e PMI sul modello del wyr Svizzero, per arrivare alla creazione di una vera e propria moneta complementare elettronica gestita dal pubblico che ovvi alla grave carenza di liquidità in euro.
  • Promozione della Responsabilità sociale d’impresa  e introduzione di una misura di valutazione dell’impatto ambientale delle proprie produzioni (es. impronta ecologica ecc..)
  • Accesso al credito e contrasto all’anatocismo e all’usura bancaria: riforma dei consorzi di garanzia piemontesi e introduzione mini bond per pmi, sostegno alle vertenze delle PMI e non solo contro l’usura bancaria.
  • Ammortizzatori sociali: maggiore controllo nell’applicazione della rotazione alla cassa integrazione in deroga.
  • Stimolare la diffusione dei mestieri tradizionali e artigianali: Riforma del Testo Unico in materia di artigianato (L.R. 1/2009) con la partecipazione dei diretti interessati.
  • Energia e sviluppo territoriale: fondi europei per la creazione di una Energy Service Company regionale per anticipare gli investimenti per l’efficentamento energetico e la produzione di energia elettrica da vere fonti rinnovabili diffuse e distribuite, con creazione di una rete intelligente; interventi sul territorio in contrasto al dissesto idrogeologico.
  • Investimenti in ICT: consolidamento dei servizi in Cloud, riduzione dell’impatto energetico delle infrastrutture tecnologiche, creazione di strumenti di analisi sui big-data e ampliamento del mercato di "Software-as-a-service" (saas). Diffusione della rete internet a banda larga su tutto il territorio con analisi bottom up dei risultati effettivi.
  • Ridefinizione delle aliquote IRAP per favorire l’occupazione sia giovanile che non.
  • Istituzione di un tavolo regionale permanente con gli ambulanti dei mercati regionaliper il sostegno al commercio locale.
  • Formazione professionale: riforma degli standard formativi professionali volta ad incentivare maggiore occupabilità e a potenziare le competenze professionali, colmando il gap tra domanda e offerta di lavoro.
  • Utilizzo dei finanziamenti all’effettivo inserimento degli utenti nel mondo del lavoro
  • Orientare la formazione alla Social Innovation con progetti innovativi (es. piattaforme di co-working, fab-lab) che creino nuove risorse e opportunità nel mercato del lavoro.
  • Vincolare l’accesso ai fondi a bandi pubblici dettati da criteri di merito e trasparenza.

SANITA’ 
Ospedale

  • Trasparenza e lotta alla corruzione tramite pubblicazione online di tutti i bandi di gara degli ultimi 10 anni delle ASR e relative proroghe con adeguata motivazione e firme responsabili;
  • rotazione del personale delle commissioni di valutazione e di aggiudicazione; rotazione degli incarichi di direzione delle strutture sanitarie dirigenziali, in particolare quelle dedicate ad acquisti e gestione personale; ogni acquisto necessita di competenza finanziaria e tecnica con un capitolato che riporti caratteristiche tecniche di alta qualità e miglior costo.
  • valutazione online e anonima da parte dei dipendenti della dirigenza, a partire dalle SOS fino al Direttore Generale, con creazione di un sistema di denuncia anonima tipo wikileaks collegata alle Procure Contabili e Penali
  • inserimento dei farmacisti ospedalieri per il controllo e la revisione della spesa farmaceutica. Attenta valutazione di qualunque forma di prescrizione informatizzata (es. Duf).
  • Reintroduzione di un’Agenzia Regionale per la programmazione sociosanitaria Regionale, nonché supporto economico e finanziario alla struttura regionale alle prese con il Piano di Rientro. Una struttura in ogni azienda con professionalità di tipo giuridico-economica, atta alla semplificare e di segnalare eventuali sprechi.
  • Tavoli mensili del Presidente della Giunta e degli Assessorati Competente in Sanità e Bilancio con i DG, DS, DA e con la magistratura, compresa la DIA, per una sana e seria programmazione.
  • Nuove modalità e risorse per l’integrazione dei sistemi informativi tra ospedali e territorio. Digitalizzazione completa delle prescrizioni, delle prenotazioni e dei referti con creazione di una cartella sanitaria elettronica unica in Regione Piemonte che sia aggiornabile anche dalle figure professionali presenti sul territorio, comprese le farmacie. La Regione deve avere un registro informatico unico, che deve essere di riferimento strategico nella programmazione degli acquisti e dei servizi.
  • Con i rispami ottenuti, uscita dal piano di rientro e sblocco del turnover: nuove assunzioni a cominciare dal personale infermieristico.
  • Stop a realizzazioni di nuove strutture ospedaliere se non in presenza di un piano finanziario credibile che non comporti la vendita di servizi ospedalieri a privati. Richiesta alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica competente di un parere tecnico sulla situazione dell’ospedale di Verduno (CN). Qualunque scelta di razionalizzazione ospedaliera o di servizi deve passare dal vaglio referendario popolare, prima che da quello politico-finanziario.
  • Piano di revisione del piano sociosanitario Cota con analisi di fattibilità per riapertura o altra destinazione (sempre ospedaliera) del Valdese di Torino. Decisione sul destino dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino, contrarietà totale all’ingresso di privati profit nella gestione del Pronto Soccorso del Gradenigo di Torino.
  • I rimborsi dei DRG da parte della Regione devono avvenire solo per prestazioni diagnostiche e terapeutiche che rispondano a standard riconosciuti.
  • Ridiscutere il protocollo d’intesa tra Regione, aziende sanitarie ospedaliere e case di cura private. Fondamentale effettuare verifiche periodiche e certificate sull’accreditamento delle strutture sanitarie, compresi il mantenimento dei requisiti richiesti e la regolarità dei contratti del personale operante.
  • Assicurazione del personale ospedaliero


La continuità assistenziale

  • Riorganizzazione delle strutture ospedaliere dismesse, tramite una riconversione e ristrutturazione funzionale, mettendo in rete medici di medicina generlae (mmg) e pediatri di libera scelta (pls) sulla base dell’Accordo Collettivo Nazionale per la Medicina Generale vigente dal 29 luglio 2009, in modo da dare una risposta h24 ai cittadini, sul modello delle AFT/UCCP
  • Supporto all’appropriatezza prescrittiva dei mmg e dei medici ospedalieri (a cui deve essere dato direttamente il ricettario SSN) tramite un controllo ospedaliero; obbligo formativo sulla base delle risultanze di detti controlli;
  • Supporto e incentivo alla medicina di iniziativa con controlli periodici degli assistiti dei mmg/pls e valutazioni anche online
  • obbligo di utilizzo sul territorio della stessa cartella clinica elettronica in dotazione agli ospedali o comunque intercomunicabile;
  • Riorganizzare le strutture distrettuali affinchè controllino costantemente la realizzazione effettiva dei percorsi di cura e la spesa. Tale funzione deve essere supportata a livello informatico e di sistema informativo con una banca dati regionale adeguata, per un’integrazione e omogeneità di risposta ai bisogni dei cittadini.
  • Rafforzamento e difesa dell’Assistenza Domiciliare ADI, ADO e in generale delle cure domiciliari come umanizzazione della assistenza, anche in caso di fine vita.
  • Potenziamento servizi lungodegenza, country hospital e Hospice.

Emergenza

  • Garantire un sistema efficace in grado di formulare una prima diagnosi e avviare in modo corretto il paziente al centro in cui possa effettuare gli esami diagnostici e terapie "salva vita" nel rispetto della suddivisione degli ospedali per intensità di cura.
  • Verifica della distribuzione dei mezzi di soccorso a terra ed aerei nel rispetto degli standard previsti dalla Conferenza Stato-Regioni e secondo criteri di densità abitativa, distanze e caratteristiche territoriali. Valutazione sedi elisoccorso.
  • Verifica riapertura sedi Centrali Operative chiuse dal Piano Sanitario Cota.
  • Tavolo di lavoro permanente con operatori per analisi rapporto tra dipendenti e convenzionati e con i volontari.
  • Sistema regionale unico delle aziende integrate tra loro: dagli acquisti, alle manutenzioni, alla contabilità, al personale, al CUP, al Laboratorio Analisi, alla protesica, ecc..

Prevenzione

  • Annuario statistico regionale, con i dati sull’offerta di servizio ed i posti letto ospedalieri e privati accreditati,
  • Rapporto sull’attività di ricovero ospedaliero che utilizza i dati rilevati dalla scheda di dimissione ospedaliera per verificare le ricadute delle linee strategiche settoriali adottate dal Piemonte in termini di assistenza erogata.
  • Accesso ai dati rilevati con il certificato di assistenza al parto al fine di valutare l’evento nascita ed il miglioramento dell’umanizzazione del parto stesso, fornendo importanti indicazioni statistico-epidemiologiche.
  • Accesso ai dati epidemiologici dedotti dalla rilevazione periodica sulle malattie infettive, che consentirebbero di valutare gli interventi in questo settore e la validità delle misure di prevenzione.
  • Stili di vita azioni coordinate con le scuole contro l’obesità ed educazione alimentare e all’attività fisica. Lotta al tabagismo e all’alcoolismo, alle altre dipendenze da sostanze e al gioco d’azzardo. Educazione alla sessualità con la rivitalizzazione di consultori.
  • Attenzione all’anziano per pericoli cadute, depressione, problemi di vista.
  • Collaborazione con famiglie ed associazioni pazienti Alzheimer e con disabilità.
  • Attenzione alle disuguaglianze tra salute fisica e mentale. Potenziare le cure territoriali e la prevenzione del disagio psichico.
  • Legge per l’utilizzo dei derivati della cannabis a scopo terapeutico. ù

POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA 
Emegenza sociale

  • Adeguata risposta all’emergenza sociale attraverso la revisione/creazione di opportune forme di prima assistenza ai cittadini in difficoltà, introducendo una nuova visione che ponga la  persona e la sua rete di prossimità al centro degli interventi, che gestiti in maniera adeguata possono diventare punto di ripartenza e quindi risorsa e non solo spesa.
  • Interfaccia con tutti gli attori presenti (enti gestori, terzo settore vario e associazioni di volontariato)  che operano direttamente per creare una rete che possa evitare sovarapposizioni e zone grigie perché il dialogo diventi supporto.
  • Revisione parametri e requisiti per l’accesso all’edilizia convenzionata, aumento dei bandi per la locazione calmierata, promuovere nuove modalita’ di risposta ai "senza tetto" utilizzando edifici o spazi di proprieta’ pubblica abbandonati o  inutilizzati, coinvolgendo le persone nelle operazioni di riqualifica e mantenimento con la promozione di progetti di  social-housing.
  • Censimento, monitoraggio e verifica delle condizioni  reali di tutti i dormitori pubblici sparsi sul territorio, ed instaurare un dialogo diretto con il personale volontario e professionale a supporto di tutte le amministrazioni comunali,

Socioassistenza

  • Riorganizzare la filiera per competenze, ruoli e sinergie permettendo una risposta completa e non un mero aiuto economico.
  • Fare "rete" partendo dalle esperienze positive , mettendo in relazione ambito di intervento diversi, Enti Gestori , ASL, A.P., territorio, volontariato, etc…
  • Formazione permanente e omogenea a tutti gli operatori.
  • Coinvolgimento sociale, per una presa di coscienza dei  problemi,
  • Prevenzione delle criticità  a cominciare dalle scuole, costituire banche dati e mappatura del territorio.
  • Rivedere le convenzioni e i protocolli d’intesa tra i vari enti gestori; omogeneizzare gli interventi.
  • Le risorse economiche vanno erogate sull’effettivo bisogno; il che comporta una seria attività di indagine e di programmazione.
  • Trasparenza e ricaduta sui cittadini: creare feedback di ritorno per verificare il grado di soddisfazione, e di  informazione del cittadino, la divulgazione e l’educazione ai servizi sono il punto di partenza per avere idoneo comportamento nei confronti della "cosa pubblica"
  • Equipe multiprofessionali integrate tra servizi, coinvolgendo anche terzo settore e volontariato.
  • Riconoscimento dell’Alzheimer come patologia e quindi come LEA a totale copertura della Sanità
  • Revisione con un tavolo di lavoro con il coordinamento delle Associazioni sociosanitarie deilivelli di assistenza sociali statuiti con l’ultima DGR Cota, ripristinando un minimo monte risorse ad integrazione del fondo non autosufficienti.
  • Riconoscimento ed effettivo rispetto del diritto indisponibile dei figli di genitori separati a ricevere pariteticamente da ciascuno di essi educazione e cura.
  • Supporto e rifondazione dei punti famiglia integrandoli anche con servizi  legali a basso costo.
  • Particolare attenzione nell’assegnazione alla categoria dei genitori separati degli alloggi, anche solo in via temporanea.
  • Monitoraggio affidi e ingressi in comunità residenziali di minori e Istituzione di un osservatorio regionale indipendente per censire i singoli casi di allontanamento a tutela e sostegno della famiglia.
  • Censimento dei Piani eliminazione barriere architettoniche a livello regionale.
  • Impiego di giovani in servizio civile come "compagnia" per anziani soli e/o come "addetti a piccole commissioni" per l’anziano stesso,  In modo da ricreare quei rapporti di vicinato tipici di qualche decina di anni fa.
  • Monitoraggio organizzazione soggiorni climatici (estivi e invernali) sfruttando la forza contrattuale di una Regione.

URBANISTICA

  • Inserire nella Legge Urbanistica l’obiettivo consumo zero di nuovo suolo agricolo e farlo rispettare nei PTPC e nei PRGC e Varianti oggetto di Conferenza di Copianificazione, con riuso e riutilizzo dell’edificato abbandonato dalla pianura alla montagna.
  • Rilanciare l’economia legata all’edilizia incentivando la realizzazione di microinterventi diffusi, come la ristrutturazione degli edifici solo previo efficientamento energetico.
  • Effettiva partecipazione democratica al processo decisionale di approvazione degliStrumenti Urbanistici.
  • Concreta lotta all’abusivismo edilizio.
  • Impedire la realizzazione di nuovi centri commerciali, aiutando la ricollocazione di attività commerciali nei centri cittadini, puntando a realizzare i cd "centri commerciali naturali".
  • Scelte di pianificazione comunale valutate ed approvate da un "soggetto sovracomunale" super partes.
  • Approvazione del Piano Paesaggistico Regionale.
  • Obbligo per i comuni di approvare ed attuare il piano di abbattimento delle barriere architettoniche nonché il piano di accessibilità urbana.
  • PRGC aggiornati sulla base dell’effettivo fabbisogno dei Comuni; ampliamenti dellacapacità insediativa nei soli casi di effettiva necessità (previo censimento obbligatorio degli immobili inutilizzati). Stop alle varianti parziali per qualunque ampliamento.
  • Integrazione tra norme urbanistiche e necessità trasportistiche per una mobilità sostenibile, pubblica prima che privata.
  • Stop a grandi opere pubbliche, per lo più sostituibili da piccoli interventi fondamentali.
  • Prevenire e contrastare il dissesto idrogeologico.
  • Bonificare e riqualificare tutte le aree del territorio regionale (secondo il principio di"chi inquina paga").
  • Recuperare, mettere in sicurezza e ristrutturare energeticamente edifici  pubblici, scolastici, ospedali, asili nido pubblici e il patrimonio immobiliare pubblico anche come destinazione a edilizia convenzionata.
  • Recuperare e valorizzare il patrimonio storico, architettonico, museale ed industriale storico e di pregio.
  • Recuperare la funzionalità dei corsi d’acqua con interventi (pulizia alvei senza intaccare il bioma di acqua dolce, riduzione della pressione di impianti idroelettrici di qualunque dimensioni mantendendo il deflusso minimo vitale, sgombero delle costruzioni realizzate nelle aree di esondazione) che prevengano gli effetti delle normali piene.

EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

  • Acquisizione di immobili già costruiti, senza più consumo di suolo ed innalzamento del livello di reddito Isee per la presentazione della domanda ed il mantenimento dei requisiti.
  • Piano di dismissione edilizia residenziale pubblica con concessione mutuo sociale finanziato dalla Cdp.
  • Sostegno alla vendita al prezzo di costo o affitto a canone calmierato degli immobili invenduti

 

TRASPORTI, MOBILITÀ E INFRASTRUTTURE

  • No a nuove linee ad Alta Velocità (Torino-Lyon e Terzo Valico) e grandi opere,reindirizzamento delle risorse verso opere necessarie per il trasporto locale (raddoppio, elettrificazione, potenziamento, riapertura di linee ferrovarie esistenti).
  • Bandi di gara per il trasporto pubblico, favorendo l’ingresso nel mercato di nuovi gestori erisparmi grazie a una concorrenza vera.
  • Tagli agli sprechi sui servizi doppi gomma-ferro
  • Potenziamento del servizio sulle linee secondarie in qualità e frequenza
  • Miglioramento di capillarità, tempo di percorrenza, frequenza e costo grazie a una riprogrammazione dei trasporti regionali e alla garanzia di coincidenze, con orari decisi insieme ai pendolari.
  • Gestione intermodale grazie a:
      1. parcheggi di interscambio e terminal bus extraurbani all’ingresso dell’area metropolitana e presso le principali stazioni;
      2. parcheggi bici e postazioni di bike sharing anche elettrico;
      3. promozione del car-sharing e car-pooling (condivisione auto) incentivando creazione di siti dedicati.
  • Mappatura regionale delle piste ciclabili propedeutica alla loro interconnessione urbana ed interurbana ed utilizzabile per segnalare i servizi dedicati ai ciclisti lungo i percorsi.
  • Adesione al progetto VENTO quale volàno per un turismo e una mobilità sostenibili.
  • Tariffe mirate per rendere il servizio economicamente vantaggioso per le persone di qualunque reddito.
  • Interventi finalizzati alla velocizzazione e incentivo del trasporto pubblico.
  • Promozione di una mobilità sostenibile tramite:
      1. Linee guida regionali e percorsi educativi (anche per la sicurezza stradale).
      2. Incentivi alla conversione elettrica o ibrida dei vecchi veicoli endotermici esostegno alle piccole e medie imprese che realizzano o installano kit di conversione.
      3. Diffusione di infrastrutture destinate alla ricarica dei veicoli alimentati ad energiaelettrica (colonnine).
  • Fondi agli enti locali per una migliore manutenzione delle strade e per i piccoli interventi. Stop a nuovi grandi interventi inutili (pedemontana biellese, tangenziale est Torino)
  • Indirizzamento all’uso di Autovelox fissi e ben segnalati rispetto a quelli mobili  per una reale sicurezza stradale senza intenti punitivi.
  • Revisione Piano Regionale della Logistica:
      1. trasporto merci a lunga distanza indirizzato su ferrovia;
      2. riduzione pedaggi per veicoli a pieno carico, aumento se inferiore a metà portata;
      3. promozione di consorzi di autotrasporto su gomma per trasporti a media/breve distanza;
      4. coordinamento degli attori di trasporto per massimizzare i carichi e ridurre i costi.
  • Promozione dell’aereoporto di Caselle tramite un migliore collegamento ferroviario senza realizzazione del tunnel sotto Corso Grosseto e ricerca di una compagnia low-cost stabile per lo scalo.
  • Aeroporto di Levadigi: dismissione della maggioranza del capitale della società di gestione e raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario.
  • Creazione di un portale regionale della info-mobilità con tutti gli orari e coincidenze del trasporto pubblico.
  • Introduzione nell’intera rete piemontese di BIP (biglietto integrato piemonte)BIM (biglietto integrato metropolitano) e dei titoli di viaggio contactless basati su tecnologia chip e distribuiti sotto forma di tesserino, ovviamente con le modalità adeguate alle necessità delle varie zone.
  • Introduzione dell "borsellino elettronico" sulla tessera BIP/BIM. La stessa tessera potrà essere usata anche per servizi quali bike-sharing, car-sharing e pagamento parcheggi, e i tragitti non in abbonamento.
  • La gestione del servizio deve essere programmata dall’Agenzia della Mobilità Regionale, che sarà composto dagli assessori alla mobilità della Regione e degli altri enti pubblici territoriali rilevanti (province o capoluoghi di provincia in caso di loro soppressione).
  • Garantire un tavolo di lavoro continuo tra l’AMR e i rappresentati delle associazioni dei pendolari.

ISTRUZIONE

  • Rendere pubblica e aperta l’anagrafe edilizia delle scuole al fine di una programmazione di interventi strutturali e colmare le eventuali lacune esistenti.
  • Impostare un sistema di feedback da parte dei cittadini sulla condizione strutturale e di servizio degli edifici scolastici esistenti.     
  • Priorità agli istituti scolastici per i finanziamenti atti al risparmio energetico, con coinvolgimento degli studenti.
  • Riequilibrio del dimensionamento scolastico rivedendo la distribuzione e la struttura degli istituti comprensivi, al fine di facilitarne la fruibilità e, al contempo, la presenza più capillare sul territorio.
  • Valorizzazione dei corsi serali delle scuole statali per studenti lavoratori come mezzo di integrazione culturale e di reinserimento professionale.
  • Scuola digitale: destinazione prioritaria delle risorse a strumenti di utilità collettivapiuttosto che a dispositivi personali (es. prima la lavagna multimediale per la classe e poi i tablet individuali).           
  • Sviluppo e promozione di progetti innovativietici ed ecosostenibili come le piattaforme di co-working.
  • Promozione dell’educazione digitale per studenti, insegnanti e operatori.
  • Promozione di un’ Università open source mettendo le risorse on-line a disposizione dei cittadini sul modello dei MOOCs (Massive Online Open Courses).
  • Il MoVimento 5 Stelle ritiene prioritario il finanziamento della scuola statale, coerentemente con l’art. 33 della Costituzione Italiana, senza misconoscere il ruolo delle scuole paritarie.
    • Revisione legge 28/2007 "Norme sull’istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa".
    • L’accesso ai finanziamenti da parte degli istituti paritari deve avvenire tramite bandi pubblici chiari e trasparenti orientati al raggiungimento del massimo benessere per i cittadini.
  • Revisione del CdA Edisu (Ente per il Diritto allo Studio Universitario) concentrandosi su una maggiore rappresentanza studentesca e un maggior peso della stessa.
  • Ripristino dei fondi per coprire la maggior parte degli studenti aventi diritto (idonei) e dei servizi tradizionalmente a loro dedicati, rivedendo i criteri di idoneità in un’ottica equa benché meritocratica, prescindendo dalla sola media.
  • La Regione si dovrà spendere inoltre nei confronti del Governo per il No al numero chiuso e per il diritto di voto agli studenti fuori sede.
  • Riprogettazione dell’offerta formativa per bambini da 0 a 6 anni, tramite la stesura di una apposita legge per uniformare l’offerta sul territorio ed inserire il percorso formativo in detta fascia d’eta nell’istruzione.

AMBIENTE

  • Redazione di un nuovo piano regionale per la gestione dei rifiuti, perseguendo l’obiettivo "Rifiuti Zero", attraverso i seguenti piani d’azione:
    • Pieno rispetto della gerarchia di gestione dei rifiuti prevista da norme comunitarie e nazionali.
    • Adozione di un accurato programma di prevenzione (intesa come prevenzione vera e propria, riduzione alla fonte e riuso) attraverso vincoli normativi, misure economiche intraprese con il mondo produttivo, il commercio ed i cittadini consumatori ed adeguate campagne di informazione.
    • Marginalizzazione del conferimento dei rifiuti in discarica.
  • Superamento della gestione con inceneritori attraverso la rinuncia alla costruzione di nuovi impianti ed all’ampiamento degli impianti esistenti.
  • Gestione dei residui indifferenziati attraverso il trattamento a freddo.
  • Ricerca di accordi per lo spegnimento e riconversione dell’inceneritore di Torino con costi per i cittadini ridotti al minimo possibile.
  • Adeguamento al piano di tutela delle acque in modo da favorire la  protezione delle stesse mediante una serie di interventi programmatici.
  • Redazione di linee guida per la caratterizzazione e l’autorizzazione delle emissioni gassose in atmosfera delle attività ad impatto odorigeno, prendendo spunto da quanto realizzato dalla Regione Lombardia.
  • Introduzione di una legge regionale che disciplini la VIS – Valutazione di Impatto sulla Salute per tutti gli impianti inquinanti di nuova realizzazione o in caso di rinnovo delle autorizzazioni.
  • Revisione della normativa regionale inerente la bonifica dei siti inquinati secondo nuovi criteri di definizione delle tecnologie migliori (BAT), sviluppo di tecnologie innovative, creazione di un apposito fondo per incentivi ai soggetti non responsabili, per interventi di riqualificazione e riuso del territorio già urbanizzato attraverso il recupero delle aree dismesse, permettendo così di contenere il consumo di suolo di qualità e restituire alla comunità parti di territorio abbandonati e pericolosi per l’ambiente e la salute pubblica.
  • Introduzione dell’obbligo della figura del geologo nelle Commissioni edilizie, in quelle Paesaggistiche e in generale in tutti quei contesti a vari livelli pubblici nei quali sono espresse valutazioni con evidenti ricadute idrogeologiche; prevedere la figura del "geologo del territorio" per Enti pubblici.
  • Programmazione regionale delle cave sulla base dell’effettivo bisogno regionale, per limitare nuove coltivazioni e promuovere il riciclaggio delle materie prime e derivate; si pensi anche all’utilizzo di macerie per comporre nuovi materiali da costruzione; incentivare il settore ricerca a tale scopo.
  • Aumentare i canoni di estrazione e definire criteri più restrittivi in materia di controllo in merito al recupero ambientale delle cave.
  • Rivedere le linee guida adottate dalla Regione Piemonte per l’installazione ed esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da biomasse con DGR 6-3315 del 30 gennaio 2012 in senso restrittivo e con maggior riguardo alla tutela della salute dei cittadini dalle emissioni inquinanti di tali impianti.
  • Adozione di un piano regionale di coordinamento per la realizzazione di nuovi forni crematori, come previsto dall’art. 14 della legge regionale n. 15 del 13 agosto 2011, tenendo conto anche del carico ambientale dovuto alle emissioni in atmosfera degli stessi.
  • Promozione dell’informazione ai cittadini ed alle imprese circa le problematiche ambientali e di sicurezza sul lavoro

 AGRICOLTURA

  • Valorizzazione e tutela dei prodotti agricoli piemontesi, favorendo la filiera corta ma anche l’export.
  • Riorganizzazione del comparto agricolo piemontese, volto a semplificare la burocrazia a cura degli agricoltori.
  • Ripristino della capannine meteorologiche per prevenire avversità atmosferiche.
  • Formazione per gli agricoltori, tutelando la salute degli operatori agricoli, il loro profitto e rispettando l’ambiente.
  • Sostegno a forme associative, cooperativistiche e consorziali per fare impresa agricola.
  • Sostegno al CReSO, consorzio di ricerca, sperimentazione e divulgazione per l’ortofrutticoltura piemontese.
  • Sostegno a tutte le forme di "rete" tra agricoltori al fine di scambiare esperienze per ottenere produzioni quantitativamente e qualitativamente migliori.
  • Rafforzare il rapporto tra la ricerca universitaria e il mondo agricolo, anche favorendo stage degli studenti nelle aziende.
  • Favorire il ricambio generazionale e l’insediamento dei giovani nel settore primario.
  • Ottimizzare l’uso dei finanziamenti della Politica Agricola Comunitaria (PAC).
  • Attaverso misure apposite, sostenere il recupero delle zone agricole marginali eriportare l’agricoltura in montagna, recuperando altresì vecchie varietà.
  • Sviluppare progetti di educazione agro-alimentare per avere consumatori consapevoli e sani.
  • Istituzione di una legge regionale che regolamenti le fattorie didattiche e gli agriturismi.
  • Rilancio della coltivazione della canapa (cannabis sativa) favorendo lavoro nel settore tessile, bioedilizio ed alimentare.
  • Fermare la costruzioni di grandi centrali a biomassa che non siano a misura d’azienda.
  • Dotare la regione di un Piano Forestale Regionale, volto a valorizzare i boschi esistenti ed agevolare, ove possibile, il rimboschimento e la gestione corretta del bosco.
  • Puntare sulla manutenzione dei boschi per prevenire eventi alluvionali, limitare il rischio idrogeologico e prevenire gli incendi.
  • Sostegno all’agricoltura biologica e altre forme di agricoltura sostenibile.
  • Contrastare le coltivazioni di organismi geneticamente modificati (OGM).

 

CULTURA

  • Istituire gli Stati Generali della Cultura tra operatori culturali e politica.   
  • Programmazione culturale pluriennale tramite un Progetto Culturale Regione Piemonte: storia e tradizione da raccontare, con istituzione della filiera della cultura piemontese.
  • Interventi per favorire gli artisti locali e i piccoli eventi diffusi e distruibuiti sul territorio rispetto alla logica dei grandi eventi.
  • Semplificazione delle richieste e della gestione dei contributi destinati alla cultura e riduzione delle tempistiche per l’elargizione dei fondi, con stop alla discrezionalità politicadell’assegnazione. Controlli via via più impegnativi al crescere del contributo.
  • Tavolo tecnico settore cultura tra Regione ed Autonomie Locali per contributi inferiori a 5000€.
  • Misure per la tutela dei lavoratori del comparto culturale, anche attingendo al Piano Lavoro.
  • Revisione della legge regionale 58 (arti digitali e transmediali, grandi e piccoli eventi, diversità).
  • Apertura di un conto corrente IBAN a livello regionale per donazioni da privati destinate al settore culturale.
  • Crediti formativi a studenti per lo svolgimento di attività di volontariato nel settore culturale.
  • Tutoraggio per l’accesso ai fondi europei.
  • Sviluppo e sostegno alle "Case delle Arti".
  • Istituire la Giornata regionale per la libertà di pensiero, di coscienza e di religione.

POLITICHE GIOVANILI

  • Sostegno all’occupazione giovanile.
  • Rafforzamento delle misure di finanziamento di progetti di formazione.
  • Ridefinizione del ruolo degli Informagiovani.
  • Parità di trattamento tra enti associativi a organizzazioni non confessionale e confessionale.
  • Misure a sostegno della creatività giovanile.
  • Approvazione di una legge a favore delle attività educative aconfessionali, formative, aggregatrici e sociali rivolte ai bambini e ai ragazzi svolte da qualsiasi ente o associazione in grado di realizzarle, a prescindere dalla connotazione religiosa o meno di tali enti o associazioni.

PARI OPPORTUNITA’

  • Ripensare agli organismi di parità regionali.
  • Finanziamento centri anti violenza sulle donne, con creazione di un database ANTI-VIOLENZA.
  • Legge contro le discriminazioni fondate sull’appartenenza o sull’identità di genere, sull’ orientamento sessuale, sulla religione o sulle convinzioni personali, sull’handicap, l’età, l’origine etnica e per la parità di trattamento.
  • Misure a sostegno del lavoro, degli asili nido pubblici (possibilità di sostenere nidi aziendali) e dei nidi familiari per dare supporto al ruolo genitoriale 

TURISMO

  • Creazione di un unico ente regionale di coordinamento delle attività e iniziative turistiche e di programmazione regionale della promozione tramite manifestazioni ed eventi.
  • Suddivisione delle funzioni di sviluppo, promozione e rivendita turistica ad enti locali distinti per evitare conflitti di interesse e sovrapposizioni di funzioni.
  • Riorganizzazione dei corsi di studio e dei corsi privati di formazione in materia turistica affinché formino del personale competente e specializzato nei vari ambiti lavorativi legati alla fruizione turistica.
  • Introduzione di normative specifiche atte a garantire la legittimità delle agenzie turistiche
  • Adeguamento della segnaletica in modo da rendere le località turistiche e i punti di interesse più facilmente raggiungibili sia con i mezzi privati che pubblici
  • Introduzione di descrizione multilingua presso monumenti e altri luoghi di interesse turistico
  • Razionalizzazione della promozione turistica online del Piemonte tramite la raccolta in ununico sito multilingua di tutte le informazioni turistiche e da cui sarà possibile accedere ai siti degli enti locali.
  • Sostegno a progetti pilota per lo sviluppo delle potenzialità turistiche di località meno note ma non per questo meno interessanti, e creazione di circuiti turistici locali che ne includano la visita insieme a luoghi più conosciuti della stessa area
  • Co-finanziamento di film ed opere audio-visive finalizzate alla promozione turistica del Piemonte
  • Miglioramento del servizio di trasporto pubblico di modo da rendere il territorio accessibile anche senza mezzi privati.
  • Creazione di una tessera turistica valida su tutto il territorio piemontese o in macroaree del territorio che sia funzionale ad incentivare la distribuzione del flusso turistico
  • Superamento della stagionalità turistica, con la creazione di un’offerta alternativa e sostenibile che permetta al Piemonte di essere potenzialmente attrattivo durante tutto l’anno
  • Promozione di eventi e manifestazioni che diano visibilità ai territori e alle loro peculiarità
  • Sostegno a progetti mirati a valorizzazione del patrimonio culturale e di quello paesaggistico ed architettonico, dell’eno-gastronomia e delle forme di artigianato tradizionali.
  • Promozione delle varie tipologie di offerta turistica presenti nel territorio piemontese, sottolineando di ciascuna le caratteristiche.
  • Sostegno ad attività turistiche tra cui quelle sportive e quelle legate alla navigazione dei laghi e fiumi se svolte in modo compatibile con l’ambiente.
  • Promozione delle forme di ospitalità eco-compatibili tra cui agriturismi, alberghi diffusi, campeggi e aree attrezzate, case vacanze, B&B, baite e rifugi in montagna, provenienti dalla ristrutturazione dell’esistente e disincentivo alla costruzione di nuovi edifici
  • Sostegno a strutture turistiche eco-sostenibili, totalmente "accessibili", rivolte ai giovani sotto i 25 anni e che valorizzino l’inclusione sociale.
  • Semplificazione della normativa per l’apertura di nuove realtà turistiche e degli adempimenti burocratici in carico agli operatori del settore
  • Sostegno a nuove forme di fruizione turistica fra cui il cicloturismo, il turismo naturista e quello didattico-creativo.

 

SPORT

  • Più Sport a scuola. Sfruttare gli orari pomeridiani per svolgere attività didattiche a carattere motorio e sportivo.
  • Rivalutazione degli Sport con un alto impatto positivo sulla salute come ad esempio gli sport di fondo.
  • Uno Sport ad ogni età, uno Sport per ogni età. È necessario favorire una cultura di Life Long Moving che renda l’attività fisica un elemento importante della quotidianità dei cittadini.
  • Sostegno all’istituzione dell’ "allenatore di famiglia", una figura che sia in grado di dare indicazioni professionali per chi intenda approcciarsi a un’attività fisica di tipo amatoriale.
  • Stop ai finanziamenti a pioggia discrezionali alle realtà sportive e controllo delle assegnazioni dirette.
  • Favorire l’aggregazione delle società in Polisportive.
  • Stretta collaborazione tra Scuola e Società sportive selezionate attraverso rigorosi bandi pubblici.
  • Sviluppare la figura di un insegnante dedicato come tramite tra Scuola e attività sportiva.
  • Censimento dei centri sportivi e caccia alle società fittizie.  

 

ANIMALI

  • Tutela del benessere animale negli allevamenti zootecnici.
  • Sottoscrivere la "Dichiarazione universale dei diritti dell’animale" proclamata a Parigi presso la sede dell’UNESCO il 15/10/1978, abbreviata D.U.D.A. e visionabile quihttp://www.mclink.it/assoc/lida/carta.htm.
  • Vietare (ove ciò rientri nelle competenze della Regione) e comunque negare    patrocinio e/o sostegno economico e finanziario a pratiche di utilizzo di animali vivi o morti che siano contrarie ai principi della D.U.D.A..
  • Promuovere la diffusione di modelli culturali biocentrici in opposizione agli attuali modelli antropocentrici.
  • Legiferare per abbattere concretamente il randagismo con obiettivo "canili vuoti".
  • Sviluppare misure di controllo della fauna dannosa per colture e boschi  aventi l’obiettivo di superare l’attuale sistema basato solo sulla caccia di controllo e su quella sportiva, ormai dimostratesi inefficaci.
  • Sostenere i CRAS (Centri Recupero Animali Selvatici) anche per l’importante ruolo sanitario che svolgono curando gli animali.
  • Legiferare in tema di caccia rispettando le volontà ripetutamente espresse dai piemontesi orientati ad una drastica riduzione dell’attività venatoria.
  • Adozione immediata del Piano Ittico Regionale, già redatto ma mai approvato/applicato, per salvaguardare la fauna ittica del nostro territorio.
  • Emanare norme più stringenti che scoraggino il possesso di animali esotici con particolare riguardo a rettili, aracnidi e anfibi.
  • La regione patrocinerà iniziative divulgative che promuovano sistemi di sperimentazione diversi dalla vivisezione.